Si tratta del ciauscolo, una delle specialità dell'Appennino maceratese - ascolano (a onor del vero prodotta anche in territorio perugino).
Ciauscolo IGP |
Questo salame, IGP a livello europeo dal 2009, ha nella spalmabilità la sua caratteristica peculiare: ciò è possibile grazie all'aggiunta di grasso (in quantità variabili) all'impasto tritato almeno due volte, sempre più finemente. Si aggiungono poi sale e spezie, quali pepe nero e aglio pestato, e, in alcuni rari casi, "vino cotto" (tipologia e quantità di ingredienti dipendono dalle varianti locali). A questo punto l'impasto è insaccato nel budello naturale, che in dialetto si chiama ciaùsculu, da cui il nome del salame.
I più "romantici", però, fanno risalire l'etimologia del termine al latino cibusculum, ossia "piccolo cibo", forse a sottolineare come questo salame si presti ad essere spalmato su fette di pane, crostini e bruschette, permettendo di preparare sfiziosi spuntini o antipasti.
Buon appetito!
Buon appetito!
è un prodotto già esportato?
RispondiEliminaè un prodotto tradizionale della provincia di Macerata, insieme ad alcuni comuni dell'Anconetano e altri del Fermano-Ascolano. Fino a qualche anno fa il consumo era esclusivamente regionale, al massimo l'esportazione si fermava a livello nazionale; forse dal 2009, con il riconoscimento dell'IGP, qualcosa si muove anche a livello internazionale (in realtà poco, credo). Comunque magari tra qualche giorno saprò dirti di più!
RispondiEliminaesiste anche un tipo da ciabusculo di fegato. Questo è ricco...buono ma non è disponibile in estate.
RispondiElimina